Finisce sempre così, ci provo e ci credo ma per un motivo o per un altro non va mai come vorrei.
Volere e non potere mi spacca in due, rivolta dentro di me un miscuglio esplosivo di emozioni.
"Senti lascia perdere."
Freddo e cattivo, doloroso come una lama nel pieno petto.
Le parole fanno male ma fa ancora più male il cambiamento: l'affetto diventa ghiaccio e le attenzioni mutano in una lenta e angosciante indifferenza. Divento superfluo. Probabilmente lo sono per tutti.
"Mi stressi."
La testa mi fa male, sento il sangue pompare senza freni nel corpo tremante, il tempo diventa insostenibile. Sguardo fisso nel vuoto e un unico pensiero panicante che non ne vuole sapere di uscire. Perché? Perché così? È così che sono fatto, non posso cambiare. Non vado mai bene per nessuno.
"Non so perché tutto d'un tratto ti sei fissato con me."
Non lo so neanche io, pensavo di saperlo, pensavo di aver capito. Non è così. Non credo più in quello che provo o in quello che penso, perché dovrei? Non mi ha portato niente di buono, ho sempre vissuto così. Forse è così che deve andare, ora e sempre. Il mondo è un posto di merda.
"Non mi sei mai sembrato interessato..."
Dal cuore sale qualcosa, mi sento esplodere, vorrei prendere a pugni qualcosa. Perdo il controllo delle mie azioni e ragioni, regredisco ad uno stato all'apparenza vegetale, credo di stare male, mi sento caldo, troppo.
"...non hai mai fatto niente per dimostrare i tuoi sentimenti."
La bomba esplode, il germe della follia sboccia dentro di me. Piango. Piango forte, non mi importa più di niente. Ho sbagliato tutto, dall'inizio alla fine. Sono impotente. Le parole diventano vaghe, entrano ed escono come pallottole dal mio corpo, taglienti come lame, ingiuste come tutto quello che esiste al mondo, non potrebbe essere diversamente.
Non riesco a smettere, non credo neanche di volerlo, perché dovrei alla fine? Non ho più niente, ho perso anche la dignità, non riesco più neanche a guardarmi allo specchio.
"Ma che ne sai tu? Non hai idea di quanto lo abbia voluto, di quanto lo abbia desiderato!"
La rabbia che conservo dentro esce fuori prepotente, ma è solo uno scatto futile, si esaurisce subito. Perché dovrei essere arrabbiato poi? Non è neanche una cosa nuova, è solo più dolorosa, più dello svegliarsi tutti i giorni solo in mezzo ad altri 8 miliardi di alieni. Il più alieno degli alieni.
È finita. Finisce sempre. Pagine della mia storia già scritte prima che si ripetono, eventi ciclici che incasinano l'enorme errore che è in me.
Lei é da amici, io fisso un albero dalla mia panchina. Che belle le foglie.