mercoledì 18 marzo 2015

(Non è) chimica.

Tutti hanno provato, spero, l'esperienza del fare un compito in classe e non sapere niente.

L'emozione che pervade il corpo prima dell'imminente inculata dura e cruda. Sai di essere fottuto come Sasha nei migliori video che ti sei visto il giorno prima di studiare, ma alcune volte va peggio del solito: sei da solo al primo banco, non hai nessuno intorno e la professoressa ti fissa concentrata come se fossi il più bel adone mai esistito.
Non hai niente da scrivere ma non vuoi lasciare il foglio bianco.

Ci sono volte poi in cui sei ancora più coglione, perché non ci scrivi neanche sul foglio, parti con la mente in analisi psicologiche sgrammaticate che ti prendono fino a scoppiare:

Credo che sia arrivato il momento
di dire basta: il Righi non
ha mai fatto per me, non sono
adatto nonostante abbia sempre
pensato che il problema fosse
solamente di volontà di
studiare. Non ho le capacità
necessarie per prendere qui
sto fottutissimo pezzo di
carta, ne credo di averle per fare
l'università in maniera appena
sufficiente. Non nascondo la
profonda delusione che provo
adesso a fallire miseramente quando
l'obbiettivo sembrava così vicino;
mi dispiace dover nuovamente
passare un anno in una scuola
che magari continuerà a non
stimolarmi minimamente. Probabilmente
sono tutte le scuole ad essere
così e sono io che faccio
schifo in tutto, mi trovo a
dover scrivere su un banco
perché del compito di chimica
non capisco assolutamente niente,
neanche quello che mi chiede,
neanche il testo degli esercizi; colpa mia.
Passo il tempo a non fare niente,
senza nessuna cosa bella da
provare, ma neanche cose troppo
brutte, ormai non mi importa
niente di nulla, un continuo
andare avanti in questa
linea piatta e grigia
che è la mia routine.
Era cominciato tutto
bene, avevo un po' di
sonno ma ero ottimista,
ingenuo idiota che non ero altro.
Adesso ho cinque anni in
più e molto meno dentro,
la scuola mi ha tolto solamente,
senza dare nulla di bello.
Neanche cose brutte.
Mi sento la persona più
stupida del mondo, e
lo sono.

11/03/2015